L’Albero del Tempo
Di Gaudenzio Ragazzi

Ciao bambini.
Mi chiamo Battista e sono stato la prima guida camuna alle incisioni rupestri, i “pitoti” di Capo di Ponte. Non sapete cosa sono i “pitoti”? Se mi dedicate un po’ del vostro tempo ve li farò conoscere.
Quando ero piccolo come voi, insieme ai miei amici di Capo di Ponte mi divertivo a scivolare sulle rocce lisciate dal ghiacciaio nel corso dei millenni e poi incise dall’uomo preistorico.
La Valcamonica allora era una delle tante vallate delle Alpi e per noi Camuni le incisioni rupestri erano solo disegni senza valore, “pitoti”, appunto, cioè pupazzi.
Oggi invece le nostre incisioni rupestri sono conosciute in tutto il mondo e dal 1983 grazie all’UNESCO, l’Organizzazione Mondiale per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, sono diventate un patrimonio culturale dell’intera umanità, come le piramidi d’Egitto ed altri importanti monumenti dell’antichità. Eh, si, guardo con profondo orgoglio all’immensa ricchezza della mia terra. Se mi metto in ascolto le rocce mi raccontano la storia, a volte triste a volte esaltante, di uomini vissuti nella mia valle migliaia di anni fa.
All’inizio, tanto tempo fa, su un’antica radice dell’Albero del Tempo è spuntato un germoglio e da quel germoglio si è sviluppato un nuovo fusto ricco di rami e di foglie. La storia dell’uomo è quell’albero e noi siamo soltanto le ultime foglioline cresciute sui rami più alti.
Nei prossimi anni avrete modo di studiare a scuola l’affascinante storia dei primi uomini, le radici della nostra civiltà . Ma se vi interessa sapere dove e come ha avuto inizio l’emozionante storia dell’uomo, possiamo sederci qui, davanti al primo Masso di Cemmo ed io ve lo racconterò a modo mio, con semplicità, evitando il più possibile le parole difficili.
Allora, cosa dite? Siete d’accordo? Quando volete Battista, la vostra guida, è pronto a incominciare.