32. Concezione del corpo nelle culture arcaiche e comprensione dell’arte preistorica

da | Lug 10, 2018 | Senza categoria | 0 commenti

cushing

Nelle culture arcaiche la dimensione corporea è il fondamento cognitivo che presiede alla formazione di una visione del mondo. Lo stesso pensiero è in stretta relazione con l’uso delle mani e del corpo.  Nella sua ricerca sulla cultura del popolo Zuni (Manual Concepts, a Study of the Influence of Hand-Usage on Culture-Growth, 1892) F. H. Cushing ha mostrato  come l’estrema specializzazíone dei verbi sia una conseguenza naturale della funzione che i movimenti delle mani giocano nell’attività mentale dell’uomo primitivo.

Nel suo “Embodiment as a Paradigm for Anthropology” (1990) Thomas Csordas racconta un aneddoto che esprime con chiarezza il pregiudizio dei “colonizzatori” occidentali rispetto ai contenuti delle culture primitive: intorno agli anni ’30 del secolo scorso quando l’etnologo e missionario cristiano Maurice Leenhardt, discorrendo con un anziano del popolo dei Kanaki (Nuova Caledonia), ebbe a dire che erano stati gli europei a introdurre nel pensiero indigeno la nozione di “spirito”, si sentì rispondere dal suo interlocutore l’esatto contrario: per il saggio Kanako la sua gente aveva sempre agito secondo lo spirito, e se qualcosa gli occidentali avevano introdotto nel loro mondo, quello era il corpo (Leenhardt, 1970, p. 263). Infatti, prima di incontrare gli europei i Kanaki non disponevano di una nozione di corpo. Esso non era individuabile nè come soggetto di esperienza nè come oggetto di discorso ma era soltanto un supporto, al punto che nella loro lingua non esisteva nemmeno un termine per indicarlo.

Prima di Csordas, alcune importanti ricerche antropologiche condotte tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900 da antropologi come F. H. Cushing, M. Mauss, M. Jousse, R. Hertz, hanno contribuito a dimostrare che, mentre nella cultura occidentale (da Platone a Cartesio, fino a Leenhardt e oltre) anima e corpo sono in radicale contrapposizione, presso molte culture “primitive” l’elemento spirituale e quello corporeo sono concepiti come modalità indistinte che operano in perfetta sintonia, ricomponendo l’identità originaria dell’essere umano.

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